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PSICOLOGIA

L'ESSERE UMANO NASCE CON LE CONQUISTE DELL'EVOLUZIONE DELLA SPECIE LO SVILUPPO SI COMPIE LUNGO TUTTO IL PERCORSO DELL'ESISTENZA IL NORMALE PROCESSO EVOLUTIVO COMPRENDE FASI DI DISEQUILIBRIO CHE L'INDIVIDUO RIESCE A SUPERARE (ADOLESCENZA) UN FONDAMENTALE CONRIBUTO ALLA CONOSCENZA DELLO SVILUPPO SI DEVE ALLA PSICOANALISI DALLA NATURA ALLA CULTURA L'uomo e la donna sono esseri biologiciche attribuiscono significati alle loro azioni e che costruiscono forme di sociali e culturali di aggregazione, si sono adattati all'ambiente in cui vivono e l'hanno trasformato, hanno utilizzato le risorse per raggiungere degli scopi, trasformando la natura a seconda delle proprie necessità. Gli esseri umani hanno prodotto cultura intrecciando fattori culturali e fattori biologici. CHARLES DARWIN - L'ORIGINE DELLA SPECIE Darwin elabora l'idea che le varie specie si siano differenziate nel corso del tempo da un'unica forma di vita, gli endividui con le caratteristiche più adatte all'ambiente sonosovravvisuti trasmettendo i loro caratteri genetici, ossia quelli derivati dai geni, attraverso la riproduizione. Selezione naturale: porta alla sopravvivenza di chi ha le caratteristiche più adatta e alla scomparsa degli altri individui.
SEWALL WRIGHT - DERIVA GENETICA: all'interno di una popolazione si creano variazioni casuali della frequenza con cui si manifestano alcuni tipi di geni. Nel corso del tempo potranno prodursi variazioni genetiche tali da modificare le caratteristiche precedenti del gruppo, formando una popolazione differente o una nuova specie (effetto del fondatore).
LE ORIGINI DELLA CULTURA Alfred Kroeber (antropologo) riteneva possibile individuare un punto critico specifico nel passaggio dalla vita animale a quella umana, collocabile con il pieno sviluppo del cervello rendendo l'essere umano in grado di svolgere funzioni superiori come la comunicazione o l'apprendimento. PALEOANTROPOLGIA: gli scienziati concludono che la capacità di cultura si è sviluppata parallalemente allo sviluppo organico degli esseri umani. Le caratteristiche fisiche che hanno favorito lo sviluppo culturale della specie sono le seguenti: - stazione eretta - pollice opponibile - maggiore sviluppo del cervello - ovulazione nascosta - linguaggio Andrè Leroi-Gourhan sosteneva che lo sviluppo del cervello e conseguentemente della scatola cranica ha operato delle tasfroamzioni anche nella gestione e nel parto: la femmina umana partorisce una creatura immatura e bisognosa di un lungo periodo di cure e che tali esigenze abbiano portato a un'organizzazione sociale di tipo cooperativo per l'allevamento, stimolando così lo sviluppo di formazioni sociali complesse e favorendo i processi di socializzazione alla base della cultura.
DAI PRIMATI ALL'HOMO SAPIENS Due milioni e mezzo di anni fa una parte degli ominidi si evolve verso il genere Homo. I principali passaggi evolutivi - Autralopiteco - Homo habilis - Homo ergaster - Homo erectus - Homo Sapiens LA NATURA BIOLOGICA DELL'UOMO Le caratteristiche biologiche dell'essere umano si intrecciano con le esperienze e l'ambiente sociale e cultura. Natura e cultura sono in stretta relazione. L'individuo è in continua trasformazione e attraversa trasformazione sociali, percorrendo un cammino di costruzione della propria individualità. IL CEVELLO da un punto di vista biologico riveste un'importanza fondamentale, elabora le informazioni attivando le risposte. La corteccia è collegata alle funzioni cognitive e razionali. Il sistema limbiro presiede le attività istintive ed emotive di base. L'ipotalamo o il ponte cerebrale coordinano pulsioni fondamentali per la sopravvivenza, come la fame e il sonno. I due emisferi sono collgati dal corpo calloso che consente un scambio di informazioni tra le due parti che, comunque, svolgono funzioni specifiche (specializzazione cerebrale): emisfero sinistro - funzioni razionali, pensiero logico, analitico, linguaggio, astrazione emisfero destro - funzioni artistiche, creative, riconoscimento e identificazione, orientamento nello spazio, manualità. La PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO studia i cambiamenti nell'evoluzione priscologica individuale. Rapporto natura/cultura: coorredo biologico, elementi ambientali ed esperienze interagiscono nella crescita indviduale. I DIVERSI STADI DELLO SVILUPPO - periodo germinale - periodo embrionale - periodo fetale I sensi nella vita prenatale e il ruolo della madre - il tatto - la pelle con i suoi recettori è uno strumento sensoriale solo dopo otto settimane di gravidanza; - l'olfatto - è già presente al secondo mese di gestione, molte sostanza provenienti dall cibo materno producono le cosiddette "memorie olfattive"; - il gusto - si sviluppa verso il terzo mese di gravidanza, il feto inizia ad eseguire movimenti di deglutizione; - l'udito - cmpleta la sua struttura tra il secondo e il quinto mese di gravidanza (i suoni del diapason possono provocare un'accelerazione del battito cardiaco) ed è determinato da stimolazioni uditive interne (repirazione e battito cardiaco della madre) e esterne (voce materna); - la vista - senso già sviluppato vero il quarto mese e si copleta prima della nascita con lo sviluppo di tutti i fotoricettori. I RIFLESSI DEL NEONATO Alla nascita il bambino è capace di produrre una serie di risposte motorie strutturate, cioè i riflessi: - riflesso di grasping o presa; - rifleso della marcia automatica; - riflesso di rooting o di suzione; - riflesso di Babinski; - riflesso palpebrale; - riflesso di ritirar eil piede. Grazie ai RICETTORI SENSORIALI il bambino fin dalla nascita è capace di ricavare informazioni sul mondo che lo circonda. Gli apparati ricettivi del nenonato maturano attraverso l'esperienza. SVILUPPO MOTORIO NEL PRIMO ANNO E MEZZO DI VITA - abilità nei movimenti e posizione eretta; - conquista della posizione seduta; - riuscire a stare in piedi dritto. La progressione nello sviluppo motororio non è uguale per tutti i bambini, ognuno ha i propri tempi dovuti a fattori fisici o meccanici (ritmo di sviluppo dei muscoli o delle ossa) e i fattori ambientali (stimoli dall'esterno, motivazione, possibilità di accumulare esperienza attraverso gli errori). La manipolazione è un atto importante, presuppone la maturazione, l'integrazione e il coordinamento di aspetti motori e aspetti percettivi. La deambulazione e le maggiori capacità manuali e motorie costituiscono per il bambino un importante passo avanti verso l'autonomia. SECONDA INFANZIA FANCIULLEZZA E PUBERTA' - seconda infanzia: il periodo che va dai 2 ai 6 anni, le abilità motorie subiscono modificazioni continue; - fanciullezza: dopo i sei anni la crescita avviene più lentamente, attraverso la scuola il fanciullo impara a leggere e scrivere e amplia il proprio bagaglio di conoscenze, oltre a sviluppare abilità sociali e di comunciazione; - la pubertà: intorno ai 10/11 anni, periodo che precede l'adolecenza. Le modificazion oronali e i mutamenti fisici costituiscono una fase di passaggio molto delicata. IL LINGUAGGIO Periodo prelinguistico: dal primo mese di vita all'ottavo, è caratterizzato da suoni e sperimentazioni di vocali e consonanti (lallazione) per poi arrivare a coinvolgere intenzionalmente l'adulto nelel prorpie attività. Periodo linguistico: inzia verso i 10/12 mesi, iniizano a compararire le prime parole e la stimolazione degli adulti è fondamentale. JEAN PIAGET ritiene che lo sviluppo del linguaggio sia strettamente legato allo sviluppo cognitivo e che per questo i messaggi intenzionali non possono comparaire prima degli 8/10 mesi, età in cui il bambini comincia a distinguere tra mezzi e fini.
NOAM CHOMSKY invece sostiene che la capacità di produrre parole e frasi è una competenza che si basa su una grammatica universale e che si specifica in una lingua particolare, parla di competenza innata. COLWYN TREVARTHEN ipotizza la presesnza di una intenzionalità comunicativa fin dalla nascita, sottolinea che il bambino nasce predisposto alla relazione e allo scambio. Teoria dell'intersoggettività primaria e intersoggettività secondaria. JEROME SEYMOUR BRUNER evidenzia come la comunicazioe si sviluppi grazie all'ambiente sociale e alle relazioni con gli altri. Se il bambino piange perchè ha fame la mamma gli procura il cibo e il bimbo imparerà il valore causale delle sue azioni. Comunicazione gestuale: modalità comunicativa importante che precede la comparsa delle parole. Il linguaggio comincia ad essere usato a scopo narrativo verso i 3/4 anni, il bambino impara a raccontare eventi ed è una evoluzione importante. Dal punto di vista cognitivo il linguaggio è una funzione essenziale, permette di fissare nella memoria fatti, emozioni, oggetti e ad attribuire a loro un significato. L'argomentazizone è un'altra importante competenza che viene sviluppata durant ela crescita, il bambino impara ad esprimere il suo punto di vista e a sostenerlo. Bruner: "Il linguaggio è un amplificatore del pensiero".
Burrhus Frederic Skinner approfondisce lo studio del condizionamento operante, cioè risposta spontanea che ha un effetto sull'ambiente.
Secondo molti psicologi parte dei nostri comportamenti sono appresi nel corso degli anni attraverso forme di condizionamento classico e operante. molti dei nostri apprendimenti sono invece l'esito di un condizionamento strumentale. nello sviluppo cognitivo anche le formazione dei concetti avviene tramite l'apprendimento. vetrerie dell'apprendimento sociale sottolineano dunque la correlazione tra sviluppo esperienza e ambiente. Jean Piaget analizzato lo sviluppo cognitivo evidenziando l'importanza della struttura della mente punto lui considera lo sviluppo mentale come una continua costruzione in cui agiscono alcune funzioni costanti e delle strutture variabili; queste strutture non sono innate Ma si sviluppano attraverso l'interazione con l'ambiente per cui è possibile distinguere i diversi stadi di sviluppo. Piaget individuo due meccanismi fondamentali alla base dello sviluppo la simulazione la comandamento; l'equilibrio tra essi è chiamato adattamento. Attraverso la simulazione soggetto incorpora nuovi dati nelle strutture già esistenti . Attraverso l'accomodamento, invece, le strutture preesistenti sono riattate la nuova informazione in base ai nuovi elementi.
GLI STADI DELLO SVILUPPO -Nel primo mese comportamenti sono basati sui riflessi -tra 1 e 4 mesi compare la reazione circolare -tra 4 agli 8 mesi compaiono le reazioni circolari secondarie -dagli 8 e 12 mesi l'interazione con l'ambiente diventa più elaborata -dai 12 e 18 mesi compaiono le reazioni circolari terziarie -dai 18 e 24 mesi il bambino inventa nuovi mezzi per risolvere i problemi Spiaggette sottolinea come l'affettività e l'intelligenza si hanno indissolubili. Secondo Piaget, il fanciullo costruisce la sua conoscenza della realtà attraverso le attività che svolge.
Il principale esponente dell' approccio storico-culturale era lèv Semenovich Vygotskij, la cui storia metteva accento soprattutto sui fattori storici sociali e culturali nello sviluppo psichico dell'individuo. Vygotskij focalizzava la sua attenzione sulle correlazioni tra le differenze strutturali nello sviluppo cognitivo l'influenza dell'ambiente delle relazioni della cultura cui un soggetto affetto posto. Lo sviluppo è l'esito delle attività delle interazioni sociali, il contesto culturale influenza fortemente il tipo di capacità cognitive dell'individuo. L'ambiente l'interazione con gli adulti favoriscono il processo di crescita. Vygotskij Annalisa lo sviluppo dei concetti nei bambini in viva individuando delle fasi: -Nella prima fase il bambino comincerà a fare una sintesi delle proprietà e delle caratteristiche più esteriori e vistosi e presenti nei vari oggetti -nella seconda fase si svilupperà la generalizzazione, la capacità di creare nessi concreti - nella terza fase il bambino sono in grado di compiere il processo di astrazione. Secondo Vygotskij il linguaggio nasce inizialmente come comportamento sociale e solo successivamente fornisce un contributo fondamentale allo sviluppo del pensiero la formazione dei concetti.
Jerome Seymour Bruner ha approfondito lo studio del funzionamento della mente umana e si è posto in contrapposizione al comportamentismo. L'autore critica l'idea comportamentista che la percezione avviene secondo la logica meccanica dello stimolo risposta, e si rifà invece alla teoria motivazionale. L'interazione con il mondo esterno viene guidata principalmente dalle condizioni in cui si trova l'organismo ed alle sue necessità, o motivazione. Un ruolo fondamentale nello sviluppo cognitivo e dato della rappresentazione, una sorta di sistema di codifica dell'informazione. Bruner individua tre diverse forme di rappresentanzioni: -rappresentazioni esecutive: legate ad azioni pratiche -rappresentazioni iconiche: si basano su immagini mentali -rappresentazioni simboliche: consistono nell'utilizzare i simboli Secondo bruner l'apprendimento è dato dalla costruzione sociale di significato e si realizza nella continua interazione fra le persone e l'ambiente. Il linguaggio è il veicolo è il supporto più potente per l'apprendimento, esso è anche uno strumento di organizzazione dell'ambiente esterne della nostra interazione con esso.
Secondo Raymond l'intelligenza è divisa tra intelligenza fluida, comprende l'abilità di pensare in modo logico di risolvere i problemi situazioni nuove, e l'intelligenza cristallizzata, comprende invece le abilità che derivano dall'esperienza e dal bagaglio di conoscenze acquisite nel corso degli anni. LO SVILUPPO EMOTIVO E SOCIALE DEL BAMBINO Le emozioni sono definite come state i complessi dell'organismo caratterizzati da fattori psicologici e fisiologici. I cambiamenti sollecitati da stimoli provenienti dall'ambiente esterno rendono l'organismo pronta una risposta adattiva cioè idonea a favorire l'adattamento a una certa situazione. Secondo l'evoluzionismo darwiniano, la funzione delle emozioni e quella di produrre una risposta rapida ed efficace anche di fronte a una situazione di emergenza per salvaguardare la sopravvivenza individuale. Le emozioni influenzano l'attenzione, la motivazione e gli interessi personali, ci indicano gli scopi verso cui muoverci e ci aiutano a definire piani per il conseguimento di scopi. Uno sviluppo emotivo regolare faciliterà la maturazione cognitiva, saper affrontare e gestire le proprie emozioni significa infatti mettere in atto la risposta adatta alla situazione che si sta vivendo.
Fin dalla nascita il bambino sembra essere predisposto alla relazione con altri esseri umani e alla comunicazione di emozioni, lo scambio di emozioni con la madre è di importanza basilare per lo sviluppo emotivo del bambino. Lo sviluppo emotivo del bambino è possibile grazie alla integrazione delle dimensioni cognitive, percettive e motorie del bambino come proprio se, che si viene a formare in questa fase. Il se, in questa circostanza, si può definire come la totalità delle componenti psichiche individuali che permettono di fare proprie le esperienze esterne, riuscendo a distinguere ciò che appartiene a se stessi da ciò che appartiene alla realta esterna. Grazie al raggiungimento della consapevolezza di sé e attraverso il riconoscimento della propria immagine, il bambino alla possibilità di sperimentare le prime emozioni sociali. Speciale riguarda la capacità di interagire con gli altri, mi costruire dei legami stabili, di fare proprie le regole, valori, simboli della società di appartenenza. Esistono alcune fasi nello sviluppo della dimensione sociale: - dalla nascita ai due anni: predilezione per la figura materna e capacità di sviluppare attaccamento anche per altre figure significative
-dai 2 a 6 anni 2: ampliamento del mondo sociale del bambino; importanza dell'ambiente esterno -dai 6 agli 11 anni: necessità di instaurare rapporti stabili e soddisfacenti con gli adulti e con i coetani, e di accettare le regole socialmente condivise nell'interazione con gli altri - il periodo dell'adolescenza: ricerca di identità personale di autonomia soprattutto dalla famiglia di origine; aumenta l'importanza delle relazioni fra pari. IL CICLO DELLA VITA Secondo Sigmund Freud lo sviluppo del bambino è rappresentabile come un continuo superamento di sfide. Egli ha descritto come , attraverso le varie fasi dello sviluppo psicosessuale, il bambino si cimenti con il conflitto che si viene a creare tra i propri desideri e le richieste speciali. Se il bambino riesce a controllare queste fasi, si avvia verso uno sviluppo psicologicamente armonico; in caso contrario si verificano delle fissazioni.
Anche lo psicoanalista Erik H. Erikson individua una serie di crisi che si possono manifestare nel corso della vita. L'individuo è chiamato ad affrontare questi periodi critici in età differenti e generalmente li risolve attraverso lo sviluppo di abilità psicosociale. Secondo Erikson lo sviluppo avviene attraverso il superamento di eventi specifici nel corso di ampie fasi di età.
L'adolescenza è caratterizzata dal susseguirsi di una serie di cambiamenti individuali, connessi allo sviluppo somatico e psichico. Questi cambiamenti incidono notevolmente sia sul modo con cui l'adolescente si rapporta con i genitori, sia sull'immagine che i genitori si sono costruiti del figlio. Tra questi cambiamenti, la trasformazione fisica riveste un ruolo di primaria importanza. L'adolescenza è un tempo dell' incertezza, caratterizzato da sogni, paure, da voli e distacchi. Il passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza si caratterizza anche per il coso solidamento dell'identità di genere: man mano che si definisce in modo sempre più marcato l'identità di genere, nei ragazzi nella ragazze aumenta la capacità di attrarre l'altro. Inoltre, nel corso dell'adolescenza si assiste alla maturazione del pensiero astratto, ossia l'affrontare di un maggiore capacità introspettiva e riflessiva. Nel periodo dell'adolescenza il rapporto con i genitori Poi vedi venire conflittuale, questa fase della crescita è infatti caratterizzata spesso da un forte opposizione nei confronti delle regole familiari sociali. Lo sviluppo della personalità nella fase adolescenziale dipende molto dalla ambiente esterno ed alla situazione di benessere o malessere psicologico che da adolescente sperimenta, nonché dalle caratteristiche della sua personalità. La tecnologia, nel mondo d'oggi, è una delle priorità primarie dei ragazzi. Il forte supporto emozionale garantito dalle amicizie virtuali aiuta l'adolescente esprimere spazi di autonomia in cui può collaudare il proprio se emergente la propria capacità di relazionarsi al mondo. Per i genitori il mondo virtuale è più difficile da poter controllare, e quindi per è più facile cadere in atteggiamenti di limitazione eccessiva.
Negli ultimi anni è nata una nuova fase dello sviluppo, che va all'incirca dai 19 ai 28 anni. Questa tappa è identificato con l'acronimo NEET (not in Education, Employment or Training) Che significa "l'istruzione nel lavoro o formazione". Questa tappa evolutiva è caratterizzata dal momento storico attuale, in quanto riguarda tutti quei figli che, anche se grandi in, sperimentano una prolungata convivenza con i propri genitori. Le cause di questa tappa sono di ordine strutturale e e di aspetto di carattere culturale. Esso provoca delle conseguenze come la dipendenza dai figli dai genitori, e la difficoltà dei genitori di separarsi dai figli. Una delle novità dei nostri tempi è il crescente numero di persone che scelgono di vivere da soli: è single. Nel passato non avere un matrimonio era visto con sospetto ed era considerato sinonimo di fragilità, oggi invece vivere senza un partner e senza figli è diventata una realtà comunemente accettata. La sindrome di Peter Pan è quando gli adulti che mancano di autonomia e non sono in grado di gestire con responsabilità la propria vita. La maturità Con l'espressione mezza età si definisce quel periodo della vita che si colloca al centro dell'età. Spesso questo periodo e rappresenta un momento di crisi a causa della diminuzione di opportunità che si presentano. Una persona di mezza età ha già assunto le decisioni più importanti della propria vita, ed è più portata a fare bilanci. Di conseguenza, molte persone vivono alla mezza età come un periodo in cui si subisce un rallentamento, invece alcuni riescono a vivere quest'età come una nuova sfida per poter cambiare aspetti poco soddisfacenti della loro vita. Le persone della mezza età vivono in prima persona la definitiva uscita di casa dei figli e la morte dei genitori. Si viene così a realizzare la sindrome del nido vuoto, che colpisce molti genitori prima di entrare nella terza età. Spesso le reazioni dei genitori sono di tipo depressivo, in altri casi invece questo momento rappresenta della coppia una cosina di riavvicinamento è una nuova opportunità di vita insieme. La tarda età adulta e la vecchiaia
Con l'espressione tarda età adulta o terza età si intende la fascia di persone comprese tra i 55 anni ai 75 anni, in questa fascia d'età si cominciano a notare gli effetti una serie di cambiamenti fisici legati all'invecchiamento psichico e biologico: la forza e la capacità di portare a termine dei compiti diminuisce gradualmente così come la memoria la concentrazione mostrano le prime incertezze. Il pensionamento costituisce un'altra tappa significativa che segna l'ingresso nella tarda età adulta. La fine delle attività lavorative rappresenta una vera e propria sofferenza per molti persone. Per alcuni individui il pensionamento rappresenta anche un notevole problema economico, in quanto la pensione percepita diventa insufficiente a condurre una vita decorosa. Con il passare degli anni la salute diventa sempre più precaria e si può presentare l'esigenza di cure lunghe e costose. La quarta età: l'invecchiamento riuscito
Il processo di invecchiamento rappresenta l'ultima fase dell'esistenza, una delle sfide più difficili che l'individuo deve affrontare. invecchiamento riuscito è ciò che può essere rappresentato da un giusto bilanciamento tra un minimo numero di insuccessi e un massimo di successi. Il peggioramento significativo della salute è uno tra gli eventi che segna maggiormente in modo doloroso quest'età. I lutti, infatti, rappresentano un elemento caratterizzante di questa età; essi sono sempre più frequenti con il trascorrere del tempo e fanno sì che gli anziani restino man mano sempre più soli. La solitudine rappresenta per molti anziani uno dei maggiori problemi da affrontare; questa situazione è dovuta in massima parte hai mutamenti della società che spesso porta all'emarginazione sociale della persona anziana.

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