Passa ai contenuti principali

PEDAGOGIA

BASSO MEDIOEVO - Rinascita dell'Europa - La terra veniva considerata il centro dell'universo - La vita quotidiana era scandita dalle feste liturgiche - Dai sette anni i bambini potevano inziare la vita monastica - I monasteri offrono le prime scuole XII SECOLO: Cominciano a profilarsi le scuole e a porsi le basi per sviluppi successivi, che raggiungesro il loro apice con la creazione delle università. SCUOLE DI CHARTRES E DI SAN VITTORE - Si insegnavano le arti del triuvium (grammatica, retorica e dialettica) e successivamente del quadrivium (artimetica, geometria, astronomia e musica) BERANARDO DI CHARTRES affermava che ogni uomo può avere una visione parziale della realtà, ma che può conoscere molto di più assimilando la tradizione del contesto in cui vive.
UGO DI SAN VITTORE e il DIDASCALICON Ugo di San vittore scrisse il più famoso testo sull'educazione dell'epoca, forse di tutto il Medioevo, testimonianza del fondersi tra il cristianesimo e il platonismo.
Scopo dell'educazione è l'acquisizione della conoscenza che si realizza grazie ai sensi, all'immaginazione, alla ragione e all'intelligenza. Il DIDASCALICON era considerato la testimonianza del rinnovamento culturale. Dal rapporto tra MAESTRO e DISCEPOLI il sapere e lascienza uscivano nel mondo, nelle città e venivano insegnati ad una nuova categoria scoaile grazie agli intellettuali o ai clerici riuniti in nuove organizzazioni sorte di recente: le scholae. CONCILIO LATERANENSE (1179): si dispose la nomina di un maestro presso ogni chiesa cattedarle per l'istruzione a titolo gratuito. XII - XV SECOLO: - famiglie nobili e aristoscratiche: istruzione in casa data da un familiare o da un precettore (chierico o capellano di corte), che affiancava il cavalliere per l'educazione militare; - scuole di grammatica: distribuite fra città e campagna per far imparare a tutti a leggere e a scrivere; - scuole ecclesiastiche: erano private; - scuole di abaco: nascono dall'esigenza di una contabilità più precisa e affidabile; - formazione femminile: riguardava le donne che avevano preso la via del chiostro per le quali leggee e pronunciare il latino era indispensabile. LE UNIVERSITA' sorgono nei primi anni del XIII secolo e segnano profondametno la cultura, si rivolgono non solo alla formazione del clero, ma anche ai laici impegnati in varie professioni. DIRITTO DI INSEGNARE ovunque con una crecente autonomia - diritto di reclutare docenti, darsi propri statuti, regolare gli studi e le norme di comportamento - rivendicazione del ruolo dell'istruzione e della cultura. PAPATO E IMPERO offrirono il loro appoggio agli studia. SCOLASTICA: termine che indica la filosofia e la teologia insegnate nelle scholae medioevali. I testi sacri venivano interpretati attraverso principi razionali. Qui assistiamo ad un ritorno di Aristotele che porto Tommaso d'Aquino al metodo dell'indagine razionale.
AUTONOMIA UNIVERSITARIA - Legge Authentica Habita: Federico Barbarossa concedeva il privilegio del foro agli studenti Bolognesi; - Filippo Augusto accordò agli scolares parisienses la sua protezione; - la bolla Parens scientiarum di Papa Gregorio IX assicurò agli sutdenti specifici privilegi.
MAESTRI E ALLIEVI LEZIONI E DISPUTE Il fulcro dello studio e dell'insegnamento era costituito dalla lettura (lectio) di testi scelti per la loro autorevolezza e dalla disputa (quaestio) che costituì il carattere specifico di quel metodo scolastico. "L'inizio del sapere si trova nella lettura" - Didascalicon di Ugo di San Vittore. Lettura: tecnica specifica di studio e la strada maestra per la conoscenza della "verità". Il libro era l'architrave di ogni disciplina. Come si leggeva: la lettura di un testo era assai complessa, Ugo di San Vittore ha delineato le tre forme della lettura: per opera del docente per opera dello studente nello studio personale LA DISPUTA: passaggio dall'argomentazione sulla base dell'autorità alla dimostrazione per mezzo della ragione. LE QUESTIONI: genere argomentativo e didattico attorno a un determinato argomento. Le questioni venivano raccolte nelle Summae composte da articoli: - posizione del problema - esposizione delle opinioni a favore e di quelle contrarie; - la soluzione del maestro; - la soluzione dei dubbi. FLORILEGIO: raccolta di scritti scelti di uno o più autori. MAGISTER E AUCTORITAS Il maestro medioevale si collocava in una tradizione di cui egli intedeva essere voce offrendola, attualizzandola, ai giovani. Nella pedagogia medioevale sopravviveva l'uso della punizione corporale. Sant'Anselmo si opponeva decisamento all'uso delle punizioni corporali dimostrandone l'inefficacia. Il maestro, secondo lui, doveva seguire le inclinazioni dell'alunno.
Pietro Abelardo invitava i giovani a trovare la verità mediante la ragione.
Tommaso D'Aquino sostiene che gli esseri creati posseggano una capaità causativa, gli uomini sono similli a Dio e in virtù di questa somiglianza posseggono proprio azioni e il loro posto non può essere preso nè da Dio nè da idee o forme sostanziali fuori delal realtà sostenibile. Avicenna: facceva dipendere la conoscenza da un intelletto separato e unico: intelletto agente. L'azione del maestro è esclusivamente preparatoria e accidentale.
Averroè: riteneva che la scienza e la conoscenza fossero riconducibili ad un'unica intelligenza esterna agli esseri umani, fonte della loro universalità e stabilità.
Tommaso d'Aquino: riteneva che ogni essere umano fosse da considerarsi come soggetto autonomo, con una propria identità individuale e che il sapere è potenzialmente attivo nell'uomo, occorre farlo passare dalla potenza all'atto. Affermava ancora che nessun maestro può ignorare o andare contro il lume della ragione. Il rapporto tra maestro e discepolo è visto da Tommaso sotto l'aspetto del sapere e del progresso della conoscenza. IL RUOLO SOCIALE DEL MAGISTER: il magister universitario è uomo di mestiere che svolge una professiona, nella quale ha competenza e autorità e che riconosce il legame necessario fra la scienza e l'insegnamento. I professori delel facoltà delle arti e delle superiori facoltà di teologia, diritto e medicina acquistarono, accademicamente e socialmente, un ruolo ben definito, con caratteristiche comuni e prerogative, nonchè privilegi ceh facevano di loro un vero e proprio "corpo" o corporazione. Insegnare era diventata una professione. La CONTINUA RICERCA DELLA VERITA' rendeva saldo il rapporto tra studio e docenza. Il magister aveva un ruolo sociale. L'ordinamento giuridico e la realtà sociale avevano riconosciuto agli universitari uno statuto speciale, in alcuni casi potevano beneficiare di esenzioni da obblighi personali e patrimoniali. A tale dignità il maestro doveva corrispondere con integrità di condotta e con competenza e rigore.

Commenti

Post popolari in questo blog

Pedagogia - Umanesimo

L'AFFERMAZIONE DELL'UMANESIMO L'umanesimo è un atteggiamento spirituale e culturale di un periodo storico. Agli umanisti si può far risalire l'approccio negativo nei confronti del medioevo: furono proprio loro a diffondere un atteggiamento di critica aspra della cultura medievale e l'esigenza correlativa di un pensiero nuovo è di una nuova concezione del mondo e della vita. L'età classica ha lasciato in eredità alle epoche successive una visione della realtà che caratterizzata da una forte consapevolezza del valore unico dell'uomo tra tutti gli esseri dell'universo. Secondo alcuni umanisti l'uomo è un essere che si colloca tra la natura è lo spirito. Nella storiografia letteraria alcuni fanno risalire addirittura a Dante Alighieri l'avvio di movimenti umanistici e i rinascimentali; tuttavia e a Francesco Petrarca che la maggior parte degli studiosi attribuisce il ruolo di iniziatore della nuova corrente umanistica. Il bersaglio po

PSICOLOGIA

Alterazioni nello sviluppo Nello sviluppo indivuale si possono verificare alterazioni dovute ad anomalie o patologie di diverso tipo, determinate sia da fattori biologici sia da fattori ambientali. Possono esserci deficit nello sviluppo percettivo e motorio, causati da lesioni cerebrali, danni nel sistema nervoso centrale o nell'apparato muscolo-scheletrico. Si parla di sviluppo mentale quando ci troviamo di fronte a deficit cognitivi che comportano uno sviluppo cognitivo atipico, dovuto a fattori biologici e ambientali. ( 3% della popolazione ). Un bambino lasciato crescere in un ambiente carente di affetto, in un'atmosfera priva di stimoli e di cultura o, al contrario, un ambiente dove c'è un eccesso di stimoli indifferenziati, non gli permette di prestare attenzione e questo lo potrebbe portare ad uno sviluppo meno armonioso, fino a manifestare un ritardo mentale. In alcuni casi, il ritardo mentale può derivare da entrambi questi fattori: gli effetti negativi