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ANTROPOLOGIA

ANTROPOLOGIA: scienza che studia il genere umano (anthropos-uomo, umanità/logos-discorso) L'antropologia studia il genere umano dal punto di vista culturale, approfondisce le somiglianze tra idee e coportamenti tipici di società tra loro diverse, di conseguenz è un sapere comparativo. Per trovare tracce degli inizi della antropologia bisogna guardare al Quattrocento e al Cinquecento, all'Umanesimo, al Rinascimento e soprattutto ai dibattiti che seguirono la alla scoperta dell'America. Nel corso del Settecento alcuni studiosi della natura cominciarono ad elaborare una teoria sull'unità del genere umano, come unica specie costituita da individui potenzialmente delle stesse facoltà mentali. Illuminismo: movimento intellettuale al quale parteciparono letterati e filosofi, artisti e scienziati naturali, laici e uomini di religione, atei e credenti, atto al riconoscimento della dignità umana, fondato sull'idea che tutti gli esserei umani sono dotati di ragione. Antropologia e colonialismo: gli antropologi si sono distinti dai colonizzatori per la volontà di stabilire rapporti di reciproca comprensione con le popolazioni da loro studiate. Gli antropologi per motlo tempo si sono occupati di popoli a loro contemporanei ma geograficamente lontani (selvaggi o primitivi), con il tempo però l'antropologia ha cominciato ad interessarsi anche ai ppoli geograficamente più vicini all'Europa e con istituzioni simili. Oggi gli antropologi studiano ogni tipo di popolazione, il consumo nei supermercati, le sette religiose, gli ospedali, la tossicodipendenza, le imprese, i conflitti etnici, i media, il traffico di esseri umani e molto altro ancora.
Fino alla seconda metà dell'Ottocento gli antropologi si avvalevano delle testimonianze di viaggiatori, missionari, esploratori, militari e funzionari coloniali. Tra la fine dell'ottocento e i primi anni del novecento cominciarono a recarsi personalmente presso i popoli che volevano studiare. PRATICA ANTROPOLOGICA: attività che l'antropologo svolge nel coro dei suoi studi (raccolta dati storici, mtici o narrativi, condivisione della vita quotidiana, interviste, osservazioni, catalogazione e studio di oggetti, analisi di gesti, linguaggi, eccetera). L'UOMO COME ESSERE INCOMPLETO: quando nascono gli umani, diversamente dai piccoli di utte le altre specie animali, non ssanno cosa devono fare e neppure come farlo. Le informazioni su che cosa fare e come farlo gli dovranno essere comunicate dai suoi simili. Da qui l'importanza del gruppo in cui cresce o viene educato. L'essere umano è indirizzato a certi pensieri e a certe azioni dai simiili che gli stanno intorno, perchè deve anzitutto adottare modi di comportarsi e di ragionar eche siano riconoscibili dagli altri. L'antropologia inoltre cerca di mettere in luce: - il signifcato dei comportamenti e delle idee all'interno del mondo in cui si presentano; - quanto vi è di comune o affine tra essi e quelli di altri mondi in cui vivono altri gruppi umani. CULTURA: complesso di idee e di comportamenti organizzati in modelli acquisiti, tramandati, selezionati e largametne condivisi dai componenti di un gruppo e mediante i quali questi ultimi si accostano al mondo, sia in senso pratico che mentale. La cultura presenta una tendenza all'organizzazione interna e questa organizzazione si attua attraverso quelli che gli antropologi chiamano MODELLI CULTURALI, che sono ciò che guida i nostri atteggiamenti pratici e mentali. I modelli ono correlati al comportamento e vicevera oppure sono acquisiti, cioè non si trovano nella nostra mente quando veniamo al monto, ma sono appresi, interiorizzati attravero l'educazione. Gli esseri umani sono sottoposti a un processo di EDUCAZIONE PERMANENTE. I MODELLI CULTURALI possono essere tramandati, da un gruppo all'altro, da una enerazione all'altra, e possono anche essere trasformati.
LA CONTINUA RASFORMAZIONE DELLE CULTURE - i cambiamenti dei modelli: i conflitti generazionali (scontro di visioni del presente e del futuro, spesso incociliabili e in contraddizione fra loro); - la selezione dei modelli: la cultura è anche un complesso di modelli selezionati; - i meccanismi della selezione: la selezione culturale si esercita al fine di accogliere elementi culturali che si coniughino con i modelli in vigore o per bloccare l'eventuale intrusione di modelli incompatibili con quelli in atto, una terza possibilità è che dei modelli vengano imposti.
ACCULTURAZIONE: la caratteristica delle culture più aperte, ma spesso più deboli, a rievere dall'esterno elementi o modelli nel proprio sistema di connessioni simboliche. La dimensione comunicativa è fondamentale per qualunque proceso di tipo culturale, per essere efficaci i modeli devono essere condivisibili, riconoscibili da tutti e quindi comunicabili. Condiviso significa, quindi, che deve poter esser riconosciuto come facente parte di un sistema comune di significati. Senza modelli culturali gli esseri umani non potrebbero pensare, agire, in pratica sopravvivere. qualunque atto o comportamento umano finalizzato a uno scopo è guidato dai modelli culturali a disposizione (cultura operativa). L'ETOLOGIA è la scienza del comportamento animale che aiuta a chiarire il rapporto tra cultura e istinto. Se per cultura, quindi, intendiamo un fatto strumentale, essa non è prerogativa esclusiva degli animali, se invece intendiamo un complesso di significati veicolati da comportamenti e da simboli come le parole di una lingua, le cose cambiano notevolmente. La maggior parte delle operazioni mentali e pratiche compiute dagli essere umani nella vita qutodiana non costituisce oggetto di riflessione esplicita da parte di chi le compie. PIERRE BOURDIEU - HABITUS: termine latino che significa "aspetto", che il sociologo ha utilizzato per idnicare un comportamento abituale e formatosi all'interno di un modello culturale. è determinato, oltre che dalla cultura di appartenenza, da altri fattori sociali (genere, classe o ceto)e non è uguale per tutti i membri di una società.
Il problema del cofnine di una cultura è strettamente connesso con quello dell'identità. Una cultura esist quando c'è qualcuno che ne afferma l'esistenza. I modelli culturali non sono isole e non lo sono nemmeno le idee e i comportamenti che ono guidati da essi. PROSPETTIVA OLISTICA: la consapevolezza che ogni singolo significato appartenente a un sistema o modello culturale può essere studiato o compreso solo all'interno delle sue relazioni co tutti gli altri significati a lui connesi. Adottare una prospettiva olistiica significa avere presente che i modelli condivisi da un gruppo costituiscono un complesso tendenzialmente integrato. Gli antropologi studiano alcuni aspetti di una cultura, le culture sono considerate sistemi di connessioni. gli antropologi sono costretti a considerare l'oggetto di studio in relazione a molti elementi delal stessa cultura. ETNOGRAFIA: il termine deriva dal greco etnos (popolo) e grafein (scrivere). quindi letteralmente significa "descrizione di un popolo" e indica un aspetto centrale del metodo della ricerca sul campo. L'etnografia costiuisce un elemento chiave della ricerca antropologica. Altro compito degli antropologi è osservare e ascoltare nella vita quotidiana. OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: per quanto posssibile una ricerca etnografica comporta che l'antropologo viva a stretto contatto con i soggetti della sua ricerca, condivida il più possibile il loro stile di vita. Questa condiisione di esperienze è stata definita OSSERVAZIONE PARTECIPANTE. Un antropolo deve imparare usi e costumi e mantenere la capacità di distaccarsi. L'etnografia viene usata come interpretazione. Quando un antropologo scegli come significativi per il proprio lavoro certi dati mentre ne scarta altri, egli sta già in qualche modo interpretando i dati raccolti in funzione di una teoria o un'ipotesi. Problemi etici nella ricerca: la contrattazione con la comunità. L'antropologo rischia, ad esempio, di divulgare fatti della vita privata delle persone che lo hanno accolto come ospite, amico o confindente. Altre volte la sua permanenza suscita tensioni e malumori all'interno della comunità. talvolta è sospettato persino di essere una spia o un sobillatore politico. Altre volte è visto come un intruso. Il suo lavoro prevede una forma di contrattazione con la comunità per convincere quest'ultima che non ha interesi diversi da quelli scientifici.

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