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Visualizzazione dei post da febbraio, 2022

Antropologia - Il concetto di cultura

Le prime testimonianze antropologiche scritte risalgono allo storico e viaggiatore greco Erodoto. Con l'Illuminismo lo studio dei popoli extra-europei cominciò a rappresentare il vero e proprio campo di indagine per linguisti, storici, filosofi, geografici e scienziati naturali. In Europa, il movimento romantico introdusse un modo nuovo di guardare i popoli del continente. In Germania vi erano studiosi che ponevano attenzioni alle tradizioni, e costumi, alle fiabe e alle leggende del Popolo tedesco piuttosto che ha l'uomo universale degli illuministi. Per i romantici si trattava di aspirare alla conoscenza dei singoli popoli, in primo luogo di Popoli in lingua tedesca. La riscoperta delle tradizioni del Popolo germanico contribuì alla formazione del concetto di cultura, che per i romantici era qualcosa di specifico e particolare di un popolo e non di un altro. Alla cultura sia affiancava la civiltà vista come un insieme di acquisizioni esterne a essa. La civiltà Intesa i

Pedagogia - Umanesimo

L'AFFERMAZIONE DELL'UMANESIMO L'umanesimo è un atteggiamento spirituale e culturale di un periodo storico. Agli umanisti si può far risalire l'approccio negativo nei confronti del medioevo: furono proprio loro a diffondere un atteggiamento di critica aspra della cultura medievale e l'esigenza correlativa di un pensiero nuovo è di una nuova concezione del mondo e della vita. L'età classica ha lasciato in eredità alle epoche successive una visione della realtà che caratterizzata da una forte consapevolezza del valore unico dell'uomo tra tutti gli esseri dell'universo. Secondo alcuni umanisti l'uomo è un essere che si colloca tra la natura è lo spirito. Nella storiografia letteraria alcuni fanno risalire addirittura a Dante Alighieri l'avvio di movimenti umanistici e i rinascimentali; tuttavia e a Francesco Petrarca che la maggior parte degli studiosi attribuisce il ruolo di iniziatore della nuova corrente umanistica. Il bersaglio po

Sociologia - La generazione dei classici

La generazione di sociologi a cavallo tra il XIX e XX secolo cercò di capire in che modo funzionava la nuova società e di elaborarne dei modelli interpretativi. Emily Durkheim, Max Weber,Vilfredo Pareto e George Simmel hanno portato la sociologia dallo stato nascente a quello di scienze ha fermata e universalmente riconosciuta. I classici scritti da questi autori hanno elaborato un apparato concettuale specifico e hanno apportato un'autonoma riflessione metodologica. Questi scritti, inoltre, hanno circoscritto un campo di ricerca definito, cioè una serie di tematiche divenute il nucleo della ricerca sociologica. Grazie ai classici è maturata la consapevolezza della autonomia specifica della sociologia nei confronti delle ricerche economiche, psicologiche o politiche. Émilie Durkheim Émilie Durkheim studiò le grandi trasformazioni che interessano la società europea in particolare quella francese, in cui egli vive. Lui vuole comprendere le forze che tengono coesa una